Tiglio: la bevanda degli Angeli
Tisana al tiglio: la bevanda degli Angeli
La quiete del tiglio in una tazza
Il tiglio uno dei miei alberi preferiti. Fiorisce tra Maggio e Giugno, i suoi fiori portano con sé un profumo celestiale. Da sempre lo associo al profumo dei primi amori, del rifiorire, dello sbocciare, delle giornate più lunghe, dell’aria tiepida serale.
Il profumo dei suoi fiori si potrebbe paragonare al profumo dell’Amore: inteso, dolce, paradisiaco.
Il tiglio oltre che avere un profumo celestiale è anche una pianta dalle molteplici qualità. Il suo impiego medicinale è infatti vasto: ha proprietà sedative, emollienti, antispasmodiche e antireumatiche; è ottimo contro l’insonnia, l’agitazione e il mal di testa.
Proprietà del tiglio
L’infuso di tiglio è ben conosciuto per la sua capacità di portare benefici alle vie aeree migliorando la salute e combattendo in maniera efficace raffreddore, tosse e congestioni nasali; favorendo l’espulsione di muco e catarro.
Il tiglio inoltre depura l’organismo, favorisce il sonno e la diuresi.
Credenze popolari
Le foglie e i suoi fiori sono utilizzati per preparare un infuso conosciuto come il “tè per la febbre”: una credenza popolare dice che i fiori di tiglio siano in grado di assorbire i raggi del sole acquisendone il calore; una volta messi in infusione e assunti tramite tisana, rilasciano tale calore nel corpo aumentandone la temperatura e provocando una forte sudorazione, fattore che permette all’organismo di freddarsi e ridurre in questo modo la febbre.
In molte culture:
il tiglio rappresenta l’amicizia e la fedeltà per la sua foglia a forma di cuore, è anche profondamente legato ai sentimenti più nobili: un ramo di tiglio legato ad uno di quercia con un nastro verde, rappresenta un talismano per assicurarsi un amore felice e longevo.
Curiosità:
Il suo nome deriva dal greco “Ptilon” che significa “Penna leggera” “ala” ed è celebrato da greci e germanici come un simbolo di longevità, dell’amore coniugale e della femminilità.
La raccolta e la conservazione
Il momento migliore per raccogliere le foglie e i fiori di tiglio è tra Giugno e Luglio, o quando i fiori non sono ancora completamente schiusi.
Si possono usare anche freschi, ma per realizzare infusi solitamente vengono fatti essiccare.
Per l’essiccazione metterli in un luogo asciutto e ventilato, anche esposto al sole, lontano dall’umidità. Una volta essiccati i fiori si possono conservare anche per dodici mesi, chiusi in un barattolo di vetro o in un sacchetto ermetico.
“Il profumo intenso del tiglio sul far della sera è un rapimento estatico che si imprime in noi in modo indelebile e, nel cuore della gioia di vivere, traccia un solco di felicità che nemmeno tutta la dolcezza di una sera di luglio potrebbe spiegare.”
Muriel Barbery
Preparazione della tisana al tiglio
Bollire dell’acqua, spegnere e immergere i fiori e le foglie, quindi coprire e lasciare in infusione per 10 minuti, filtrare e a piacere addolcire a piacere con miele preferibilmente di tiglio.
Non ha nessuna interazione con farmaci di sintesi nè provoca effetti secondari sgraditi, eccetto nei casi di ipersensibilità individuale; è adatta a tutti bambini compresi. Buona Tisana 🙂
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Una Favola per i vostri Bambini, mentre sorseggiate la tisana al Tiglio
La Quercia e il Tiglio – La storia d’amore di Filemone e Bauci
Un giorno‚ Zeus ed Ermes scesero sulla Terra per vedere come vivessero gli uomini. Travestiti da mendicanti, i due Dei bussarono alla porta di molte case, ma nessuno voleva dare loro cibo, nessuno si offriva di ospitarli. Alla fine‚ arrivarono davanti a una piccola capanna col tetto di paglia e canne, situata nella Frigia, una regione dell’Asia minore. Quando i due finti mendicanti bussarono alla porta, vennero accolti da un’anziana coppia di sposi: Filemone e Bauci. I due vecchietti divisero con gli dei il loro modesto pasto: qualche uovo, legumi, miele e un po’ di vino.
Mentre mangiavano accadde però un fatto strano: la giara che conteneva il vino sembrava non svuotarsi mai. I coniugi, accortisi che i loro ospiti non erano comuni mortali, si scusarono per il misero pasto e proposero di cucinare la loro unica oca che faceva la guardia alla capanna. Siccome Filemone e Bauci erano anziani, non riuscirono ad afferrare l’oca. Zeus ed Ermes commossi dalla bontà dei due sposi, rivelarono la loro identità; dissero che dappertutto erano stati accolti male da persone senza cuore e aggiunsero che se ne sarebbero vendicati, mentre loro sarebbero stati ricompensati. I due Dei chiesero alla coppia di accompagnarli fino in cima ad una collina‚ che si trovava nelle vicinanze. Gli anziani coniugi seguirono le divinità e videro tutto il paese inondato da una pioggia torrenziale. Sotto i loro occhi la misera capanna si trasformò in un tempio dalle colonne di marmo con il tetto d’oro.
Zeus chiese ai due vecchietti quale fosse il loro più grande desiderio: essi risposero che avrebbero voluto vivere nel tempio del dio per custodire il suo santuario, ma lo pregarono di non essere mai separati, anche dopo la morte.
I due sposi morirono insieme: Filemone fu trasformato in quercia e Bauci in tiglio, due alberi dai rami intrecciati che spuntavano da un unico tronco.
da Il Giglio di Cristallo