Sensibilità cerebrale e intolleranze alimentari
Sensibilità cerebrale e intolleranze alimentari
Apatia, svogliatezza, irritabilità, ansia: disturbi che possono essere causati da intolleranze alimentari
Sensibilità cerebrale: un problema sconosciuto
Affaticamento, irritabilità, mal di testa, svogliatezza cronica, ansia o depressione: tutti questi disturbi possono essere causati da un’intolleranza alimentare, ossia una reazione del vostro cervello al cibo che mangiate. L’intolleranza alimentare colpisce milioni di persone, che non sanno a cosa attribuire la loro debolezza, irritabilità e stanchezza.
Alcuni studi del passato
Uno dei primi medici a riconoscere la connessione tra alimentazione e salute fu Ippocrate. Più di duemila anni fa, osservò e scrisse i disturbi causati dal formaggio ad alcune persone. Nei suoi scritti, esortava i medici a conoscere, non solo il funzionamento interno del corpo umano, ma anche le relazioni tra l’uomo e il suo ambiente, ciò che mangia e beve e le sue attività quotidiane.
I sintomi della sensibilità cerebrale
I sintomi della sensibilità cerebrale, possono consistere in lievi, appena percettibili irritazioni a varie forme di psicosi:
- piccoli disagi come: svogliatezza, lieve insonnia, problemi di memoria
- reazioni come: mal di testa, irritabilità, irrequietezza
- disturbi più gravi come: ansia, depressione, eccessi di violenza
- problemi psicotici come: allucinazioni, catatonia.
La sensibilità cerebrale è spesso causata da:
- cibi
- cattiva digestione
- sostanze inalate
- prodotti chimici
All’ origine vi sono turbe digestive: ad esempio l’incapacità di scindere e assimilare completamente le sostanze nutritive, costringendo il nostro apparato digerente a gestire sostanze troppo complesse, dando loro il significato di veleni.
Altre volte ricerchiamo sistematicamente alcuni cibi di cui siamo golosi, dalla pasta, al cioccolato, ai formaggi, obbligando l’organismo a fare quotidianamente fronte ad eccessi di sostanze sempre uguali, fino a costringerlo a mettersi in guardia verso cibi che di per sé, sarebbero del tutto sani.
In sintesi ci troviamo davanti a uno squilibrio dovuto ad una continua irritazione dei nostri sistemi di guardia. Il controllore, invece di aiutarci, si rivolta contro di noi.
Gli alimenti più comunemente sospettati sono quelli assunti di più di frequente vale a dire:
latte, uova, frumento, cioccolato, granoturco e loro derivati.
Prima di guarire qualcuno, chiedigli se è disposto a rinunciare alle cose che lo hanno fatto ammalare.
Ippocrate
Assuefazione e crisi d’astinenza
Una persona con orticaria da allergia alle fragole, non sviluppa un bisogno fisico per il frutto.
Invece, quando è coinvolto il cervello, le persone che ne sono colpite, sviluppano un irrefrenabile desiderio per quel cibo. In sostanza possono apparire sintomi, anche peggiori, quando quel cibo non viene ingerito, creando una vera e propria crisi d’astinenza, e la crisi può essere alleviata da una nuova ingestione di cibo.
Per esempio, un motivo per cui gli alcolisti continuano a bere è quello di allontanare quei terribili tremori, sudori, allucinazioni che sono provocati dalla crisi d’astinenza.
Mentre mangiate cibi ai quali siete sensibili, il vostro corpo, sta subendo un insidioso danno, che si va ad intensificare, proprio quando i cibi alleviano i disturbi, della crisi d’astinenza.
Fattori che influenzano la soglia di sensibilità cerebrale
La soglia di sensibilità non è sempre stabile, può alzarsi e abbassarsi in relazione a fattori interni ed esterni. Fattori che influenzano la soglia di sensibilità:
- lo stress
- i bioritmi
- il ciclo mestruale
- lo stato di salute generale
- la nutrizione
Per esempio: se la vostra soglia, un giorno è uguale a 10, non è detto che 10 sia il valore fisso nel quale rimarrà sempre: molti fattori possono alzarlo e abbassarlo, uno dei fattori più importanti è la presenza o l’assenza di stress. Un po’ di stress, può far persino bene, ma quando diventa eccessivo, può esaurire le difese del nostro organismo, lasciandoci vulnerabili a sintomi fisici, psicologici e a reazioni di sensibilità cerebrale.
L’azione delle vitamine
A volte è possibile “alzare la soglia di sensibilità”, prendendo determinate vitamine, tramite integratori o meglio ancora, tramite cibo fresco.
Prima di mangiare l’alimento dannoso, si può assumere la vitamina C e la vitamina B6.
N.B. L’azione bloccante delle vitamine, può essere controproducente al momento dei test, se prima di sottoporvi all’esame, mangiate un cibo ricco di vitamina C, essa può alterare o bloccare la reazione di sensibilità.
Se si sospetta di avere sensibilità cerebrale, allergie o intolleranze alimentari rivolgersi ad un medico.
FONTE:
Le intolleranze alimentari – Le cause, i sintomi, le terapie e i rimedi
David Sheinkin – Michael Schachter – Richard Hutto
Per saperne di più:
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