Non riesci a perdere peso?
Non riesci a perdere peso?
La colpa, è di stili di vita sempre più sedentari e di alimenti sempre più raffinati e squilibrati
La dietologia classica, di fronte al sovrappeso, propone infatti una soluzione rivelatasi per più di un secolo fallimentare: la restrizione calorica. Viene proposta, sì, una dieta “sana”, ma ridotta del 30-40% rispetto al fabbisogno reale dell’individuo. E non vi è “scuola del regno” che proponga soluzioni diverse, anche di fronte a decine di lavori scientifici che ne documentano l’assoluta inutilità (il peso perso si recupera in pochi mesi a causa del rallentamento metabolico che ne deriva) e la dannosità, sia in termini di riduzione delle funzioni tiroidee, di massa muscolare, di fertilità, sia in termini psicologici (depressione, disturbi del comportamento alimentare, frustrazione).
La scoperta della leptina
La leptina è una “molecola segnale” prodotta dal tessuto adiposo, è un ormone che regola l’appetito e stimola il grasso nei tessuti per produrre energia.
La scoperta della leptina, nel 1994, in Pennsylvania, ha indicato una nuova strada che prescinde dagli apporti calorici, per dare invece risalto alla regolazione delle modalità di accumulo o di consumo dell’organismo da parte dell’ipotalamo (un pezzo molto antico del nostro cervello che regola pressione, temperatura, idratazione, fertilità). In altre parole: se l’ipotalamo dice all’organismo che può consumare, consuma. Se dice che non può permetterselo, accumula. Grasso.
Il punto dunque non è quello di ridurre o aumentare le calorie. Se lo faremo otterremo solo riduzioni o aumenti di peso contingenti, limitati nel tempo. Ciò che conta è porre l’ipotalamo per il maggior tempo possibile in modalità “consumo” in modo da riportare con gradualità l’organismo a percentuali di grasso e di muscolo corrette.
Restringere drasticamente le calorie genera un segnale di accumulo
Restringere drasticamente l’apporto calorico è invece il più potente segnale di accumulo che possa giungere all’ipotalamo: in periodo di crisi e di riduzione delle entrate, come ahimè ben sappiamo, si riducono i consumi. È chiaro, naturalmente, che fino a che non mangio il mio peso resterà basso, ma il mio ipotalamo avrà nel frattempo indotto una modalità di accumulo. Appena ricomincerò a mangiare, anche poco di più, metterò via tutto sotto forma di grasso. Sfortunatamente è ciò che accade regolarmente a chi intraprende diete di restrizione.
Adiponectina e resistina molecole importanti nell’induzione del dimagrimento e dell’ingrassamento
Dopo la scoperta della leptina si sono susseguite le scoperte di altre molecole secrete dalle nostre cellule adipose dagli importanti risvolti nei confronti dell’attività ipotalamica di regolazione del grasso.
Adiponectina e resistina sono altre due molecole importanti nell’induzione del dimagrimento e dell’ingrassamento, che vanno a completare il quadro già articolato degli effetti della leptina. Via via poi si sono scoperte o meglio definite le azioni ipotalamiche di altre molecole segnale, questa volta provenienti dall’apparato digerente, come la ghrelina, la colecistochinina, il glp-1 e altre, che nel loro complesso prendono il nome di enterochine.
Adipochine (dai grassi) ed enterochine (dal digerente) dunque sono “molecole segnale regolatorie” dell’attività ipotalamica e in definitiva, dell’accumulo o del consumo di grasso corporeo.
La conoscenza di come questi segnali possano essere guidati nella direzione voluta da alimenti, integratori e modifiche nello stile di vita ha rappresentato l’ambito di studio del dott. Luca Speciani.
La dieta Gift : Gradualità, Individualità, Flessibilità, Tono
Nel 2004 Luca e Attilio Speciani, medico immunologo, hanno provato a dare un senso compiuto a tutte queste nuove informazioni che i lavori scientifici glii fornivano, e hanno creato un insieme di regole, via via perfezionate nel tempo, a cui hanno dato il nome di dietaGift (acronimo che significa Gradualità, Individualità, Flessibilità, Tono).
Lo scopo delle regole Gift nel loro insieme non è quello di far perdere peso, bensì di regolare la modalità ipotalamica verso l’accumulo o il consumo. È un po’ come se cercassimo di regolare la vite di un marchingegno per trovare un punto di equilibrio più alto o più basso, ma stabile. Una dieta ipocalorica, invece, tira il marchingegno forzandolo. Se anche non si spezza, torna ben presto nella posizione originaria, come una molla tirata e poi rilasciata.
Poiché la secrezione di leptina corrisponde ad un’attivazione metabolica importante (l’individuo geneticamente privo di leptina è gravemente obeso!) in grado di agire sulla tiroide, sulla tendenza a muscolare, sul surrene, sulle gonadi e sul senso di sazietà, hanno cercato di capire, attraverso i numerosi lavori scientifici disponibili, quali fossero le leve in grado di stimolare naturalmente la leptina, e le altre molecole segnale dotate di effetto positivo verso il dimagrimento. In parole più semplici si può dire che hanno cercato di imparare il linguaggio dell’ipotalamo per poter interagire con lui, inducendo delle risposte mirate.
Il primo e più importante segnale che va ad attivare l’ipotalamo è un adeguato apporto energetico. Se c’è “benzina” il metabolismo lavora. Se la benzina manca invece tutto si ferma, e la prima caloria che arriva viene poi accumulata sotto forma di grasso. Poiché i messaggi più importanti vengono recepiti al mattino, hanno ipotizzato che una colazione molto ricca potesse orientare verso il consumo le attività dei diversi organi. La conferma sperimentale del dato è in realtà già scritta in numerosi lavori scientifici che documentano come, a parità di apporto complessivo, una ricca colazione induca un più rapido dimagrimento.
I fondamentali di una corretta alimentazione
Mangiare con abbondanza tuttavia presuppone il fatto che gli alimenti utilizzati per cibarsi siano di qualità, dove per qualità intendiamo simili agli alimenti naturali di cui l’uomo si è cibato negli ultimi 200.000 anni: frutta e verdura in abbondanza, proteine animali e vegetali (carne, pesce, uova, semi oleosi) e un “contorno” di cereali integrali, legumi, castagne e altri semi frutto di raccolta.
Altre regole molto importanti è scegliere cibi ricchi di fibra (legumi, cereali integrali, verdure, frutta, noci), masticare a lungo, prendersi il tempo necessario per mangiare tranquilli.
Gli alimenti che non fanno perdere peso
L’alimentazione umana non può prevedere zucchero, farine raffinate, grassi fritti o idrogenati, dolcificanti, conservanti, e deve moderare l’oggi esagerato consumo di latticini e di cereali, soprattutto se raffinati (privati della fibra e del germe) e monospecie (frumento). Anche su questo la documentazione scientifica è chiarissima: cibi zuccherati o ricchi di amidi e privi di fibra sono potenti ingrassanti a causa delle reazioni biologiche connesse con i picchi insulinici da essi prodotti.
Altrettanti danni sono provocati su altri fronti dai grassi idrogenati (aterosclerosi e danno cardiovascolare in genere) dagli edulcoranti (induzione all’iperalimentazione) e dalle diete troppo monotone (eccesso di glutine, di caseina, risposte allergiche) o prive di fibra (diverticolosi, stipsi, cancro al colon). La libertà nella quantità dei cibi, e la conseguente fiducia nella perfetta regolazione ipotalamica dell’appetito, sono strettamente correlate con una forte attenzione verso la qualità.
Va poi perseguito un buon equilibrio psicologico, che richiede non solo un lento mangiare, ma anche un buon dormire, e magari la capacità di evitare stati ansiosi o di eccessivo stress.
L’esempio degli animali
Nessun animale è mai grasso, in natura, pur non facendo alcuna dieta: mangia solo il suo cibo naturale fino a completa sazietà. E non conosce diabete, ipercolesterolemia o patologie cardiache. Gli unici animali grassi, oltre ad Homo sapiens, sono quelli che con Homo sapiens condividono il cibo raffinato: il cane o il gatto della nonna.
L’attività fisica attiva il metabolismo
DietaGift prevede poi altri importanti segnali che inducono l’ipotalamo a consumare. Per esempio quello derivante dal movimento fisico quotidiano. Non importa se intenso o meno o se più o meno prolungato. Il movimento, oltre a tenere controllata la glicemia prevenendo picchi insulinici, regola la pressione, il quadro lipidico, l’umore e infine determina secrezione di adiponectina a livello di tessuto adiposo: una potente molecola segnale dimagrante che lavora in sinergia con la leptina.
L’attività fisica, regolare e quotidiana, è dunque un altro dei potenti segnali che il regime Gift prevede per indurre tono e dimagrimento. L’errore più comune è pensare che fare sport significhi solo consumare calorie. Fare movimento significa invece dire al proprio organismo che si sta bene, che ci si procurerà del cibo, che si cercheranno nuovi partner. E l’ipotalamo, stimolato dall’adiponectina prodotta dal tessuto adiposo, farà seguire a questa consapevolezza una serie di risposte attivanti a livello di massa muscolare (che crescerà in quantità e nella sua capacità di consumo), a livello surrenale (steroidi anabolizzanti e sessuali) e a livello ovarico/testicolare (estrogeni e testosterone) con un forte stimolo di attivazione metabolica e di dimagrimento.
La sedentarietà spinge verso il rallentamento metabolico
La sedentarietà non è neutra: spinge nella direzione esattamente opposta, verso un drammatico rallentamento metabolico. Ecco perchè dieta Gift, come qualunque altro genere di stile di vita, non può prescindere da una minima attività fisica quotidiana che, sebbene sia un pallido ricordo del movimento che ci ha accompagnato nel corso dell’evoluzione, è indispensabile all’attivazione di un corretto segnale ipotalamico di dimagrimento. Senza movimento si potrà solo deperire, seguendo una dieta di restrizione. Dimagrire in modo stabile, mai.
Come le malattie sono strettamente collegate a quello che mangiamo
L’infiammazione da cibo
Anche l’infiammazione da cibo, un tempo definita intolleranza o ipersensibilità alimentare, è un segnale forte, in grado di indurre ingrassamento o dimagrimento. L’infiammazione dei tessuti e dell’organismo induce dei segnali interni che favoriscono un calo metabolico, ovvero un potenziale ingrassamento. Gestire quindi un’intelligente rotazione settimanale su alcuni cibi più “a rischio” (determinati tramite test Dria o Recaller) può indurre dimagrimento. E magari, come piacevole effetto collaterale, ridurre i sintomi di diverse patologie su base allergica.
Regole per il dimagrimento e per ritrovare il benessere
La sostanza del metodo sta tuttavia nei tre “generatori di segnale” più potenti:
- l’abbondanza di calorie sane e pulite,
- un’adeguata quantità di proteine,
- una costante abitudine al movimento fisico.
L’insieme di tutte queste regole costituisce la dietaGift: a oggi l’unica dieta “di segnale” esistente in Italia.
Certo dietaGift ha fissato regole che non sono nuove in assoluto.
La colazione ricca e la cena povera sono state in passato già teorizzate dalla Dr.ssa Kousmine e dal Dr. Mayr.
La rinuncia a cibi raffinati e a conservanti e additivi è tipica di chi segue la macrobiotica o l’agricoltura biodinamica.
Il controllo dell’insulina è praticato da chi segue la zona.
L’abbondanza di fibre è prescritta dalla dieta Eyton.
L’abbondanza di frutta e verdura è prescritta dalle versioni più sane della dieta mediterranea.
Guarigione e dipendenza farmacologica
Dalla comprensione dei concetti legati ad un’alimentazione di segnale deriva in tempi brevi un’applicazione medica anch’essa basata sui segnali.
Se è l’ipotalamo a governare tiroide, surrene, ovaie e testicoli, che senso può avere, di fronte (per esempio) a una tiroide lenta, forzarla con un farmaco dall’esterno? Molto più ragionevole intervenire a livello ipotalamico con modifiche di stile di vita in grado di stimolare una risposta tiroidea “dall’interno”. Così facendo non avremo soppresso e sostituito l’attività tiroidea, ma riequilibrato la capacità dell’organo di rispondere correttamente agli stimoli: innescando un processo di guarigione invece che di dipendenza farmacologica.
Altrettanto potremo fare di fronte ad un’amenorrea, ad un’impotenza maschile, ad un’osteoporosi, ad una fibromialgia, ad una depressione.
Il potere terapeutico di alimentazione e stile di vita
Per poter lavorare con una “medicina di segnale” occorre però prima riconoscere il potere terapeutico di alimentazione e stile di vita.
Passo culturale che ancora non tutti hanno fatto, talvolta per analisi superficiale, o a causa della forte pressione dell’industria nel far passare il messaggio che solo i farmaci possono davvero guarire.
La realtà è spesso l’esatto opposto: quasi nessun farmaco “guarisce”. Può alleviare i sintomi, sopprimere una reazione, appiattire una risposta immunitaria, anche consentire una qualità della vita più accettabile, ma la vera guarigione si ottiene spesso solo ripristinando quell’equilibrio complessivo che ogni organismo in piena salute sperimenta da solo senza medici e senza medicine.
Compito del medico o del nutrizionista è dunque quello di accompagnare gentilmente il proprio paziente verso quell’equilibrio. Le informazioni scientifiche che, a partire dal 1994, abbiamo oggi a disposizione, ci consentono per la prima volta di farlo alla luce della scienza e non più, come un tempo, sulla base di illuminate intuizioni.
Oggi la nutrizione di segnale è una realtà (dal 2011 è operativa un’associazione di medici, l’AMPAS , che si occupa della divulgazione di questi concetti). Aspettiamo una nuova generazione di medici e nutrizionisti che abbiano una preparazione e una motivazione sufficiente per andare fino in fondo in questo appassionante percorso.
Per approfondire: Dieta Gift e alimentazione di segnale
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Guida Pratica alla Dietagift e alla Alimentazione di Segnale (Non esistono scoiattoli obesi) Luca Speciani Compralo su il Giardino dei Libri |
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