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Nomofobia quando lo smartphone diventa una droga

Nomofobia quando lo smartphone diventa una droga

Nell’epoca della connessione no-stop, il cellulare è diventato un’estensione del nostro braccio,
pensare di farne a meno sembra davvero impossibile.
La vita degli iper-connessi non è affatto salutare, ha diverse ripercussioni sul versante cognitivo e uscire da questa spirale è tutt’altro che semplice.

Le statistiche

Le statistiche rivelano che, rispetto al 2015, il numero di persone che utilizza dispositivi mobile è cresciuto del 4%, più di 141 milioni in un anno. Il dato maggiormente in crescita riguarda le persone che accedono ai social network da dispositivi mobile: ben il 17%, ovvero 283 milioni di persone.
Secondo “We are Social” inoltre gli italiani trascorrono online mediamente 4 ore e 28 minuti ogni giorno, e 2 ore e 30 minuti sono dedicati, appunto, all’utilizzo di piattaforme social, inferiore di poco solo a quello dedicato alla fruizione televisiva (2 ore e 39 minuti al giorno).

Perché non riusciamo a fare a meno dei Social?

Sicuramente le ragioni sono molteplici. Secondo Gary Small, professore di psichiatria, esse sono connesse con i rinforzi positivi che la rete ci offre, come ad esempio le ricompense positive in termini di attenzione ricevuta sui Social. L’uso eccessivo di internet, inoltre, è spesso legato a problemi emotivi sottostanti, come l’ansia, la depressione, lo stress e rabbia.

La fobia di restare senza smartphone

Si inizia oggi a parlare di Nomofobia, la fobia di restare senza smartphone.
Un primo studio inglese del 2012 ha rilevato in questo senso che quasi il 53 % degli utenti di telefono cellulare in Gran Bretagna tendono a mostrare uno stato ansioso quando:

  • perdono il loro cellulare,
  • esauriscono la batteria,
  • finiscono il credito residuo,
  • non hanno copertura di rete.

Gli effetti collaterali dell’uso dello smartphone

Una vera e propria forma di dipendenza dunque, non diversa da una da sostanze stupefacenti, che può condurre al:

  • deterioramento delle relazioni sociali,
  • un aumento dell’ansia,
  • svalutazione di sé,
  • rabbia,
  • stanchezza,
  • apatia,
  • malinconia,
  • riduzione della memoria,
  • distrazione continua,
  • limitazione della concentrazione.

Un vero e proprio disturbo che può davvero essere condizionante e che va ad intaccare la rete sociale, la progettualità e l’entità di un individuo.

Da non sottovalutare poi sono le ripercussioni sulla sfera cognitivaUtilizzare per molte ore al giorno lo smartphone, può ridurre la nostra capacità di ricordare le cose e di mantenere alta la concentrazione su un compito specifico, come studiare o lavorare.

nomofobia melatotina

Perché fa male?

La continua stimolazione audio e visiva con messaggi, notifiche, foto, link, articoli e via dicendo, abitua il nostro cervello ad uno stato di distrazione continua, come in “difesa dal continuo attacco” dei vari input.
La memoria di lavoro è sovraccarica e non c’è più spazio per immagazzinare informazioni nella memoria a lungo termine.
L’utilizzo di schermi luminosi, anche nelle ore notturne abbassa i livelli di melatotina, ovvero la sostanza che regola il sonno-veglia, riducendo la qualità del sonno.

Come liberarsi dello smartphone

  • passate del tempo all’aria aperta,
  • la notte spegnete il telefono e tenetelo lontano dal comodino,
  • frequentate degli amici e non tirare fuori il telefono in presenza di esse,
  • fate delle piccole uscite senza smartphone,
  • spegnete il telefono quando non è estremamente necessario,
  • godetevi delle giornate di riposo senza smartphone,
  • dedicatevi alla lettura di libri che vi piacciono,
  • cercate di fare sport, meditazione, yoga.

Per i casi di nomofobia grave, comunque è sempre bene chiedere il parere di un esperto, come un medico o uno psicologo.

Una simpatica idea per staccare la spina

Vuoi metterti alla prova senza wi-fi?
Digital Free vuole mettere in discussione il tuo modo di interagire con le nuove tecnologie.
A Borgo Caere, a 20 minuti da Roma, circondati da 2000 metri di giardino, si stacca la connessione per l’intera durata del programma con l’obiettivo di tornare in contatto con l’attimo che stiamo vivendo.

Le attività:
Cooking class, healty farming, social lab, il giro delle cantine dove si produce birra e vino locale, le tecniche di rilassamento, ma anche l’happy hour, il garden shopping e il relax a bordo piscina o sotto l’ombra di un albero.
La campagna e l’ozio sono un’ottima occasione per riflettere sui diversi aspetti della vita, mettere da parte lo smartphone e riappropriarsi di ciò che più conta.

Le finalità:
– staccare la connessione per riprendere il contatto con se stessi e con la natura,
– combattere lo stress,
– socializzare,
– costruzione della propria dieta digitale

Per maggiori informazioni visita il sito Digital Free

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