Malva: un toccasana per stomaco intestino e pelle
Malva: un toccasana per stomaco intestino e pelle
Una pianta comune dalle sorprendenti proprietà curative
La Malva Sylvestris, è una pianta molto comune di origine europea che appartiene alla famiglia delle malvaceae. Comune nei terreni incolti, nelle siepi, nei prati, lungo gli argini, cresce fino a circa 1500 metri di altitudine. La malva è di facilissima coltivazione, si semina in primavera e non richiede particolari cure. Il suo nome deriva dal termine greco Malakos, che significa molle, morbido, delicato.
La malva è un efficace antinfiammatorio di tutte le mucose, lenisce sfiamma, calma, rinnova pelle e tessuti, è un toccasana per i mali di stagione come tosse, catarro e mal di gola. Vediamo qui di seguito, come raccoglierla e conservarla, come prepararla e impiegarla in cucina.
Raccolta e conservazione
- Le foglie si raccolgono in primavera, devono essere private dei piccioli, si essiccano all’ombra e si conservano in sacchetti,
- I fiori vanno raccolti appena sbocciati dalla primavera all’autunno, si essiccano rapidamente all’ombra si conservano in barattoli.
- La radice si raccoglie in autunno e si essicca al sole o in forno, a calore moderato e si conserva in sacchetti.
Proprietà e benefici

La malva è una pianta che svolge un’azione lenitiva sulle mucose del corpo, ha effetti benefici per epidermide e l’intero apparato digerente, contrasta il mal di gola, la tosse e il catarro, così come tutti quei disturbi e malanni di stagione.
Idrata e sfiamma il colon, depura l’intestino, svolge azione lassativa, dovuta alla capacità delle mucillagini di formare un gel, che agisce agevolando l’espulsione delle feci. Favorisce un rinnovamento del benessere della pelle e di tutti gli altri tessuti.
La malva è un efficace antinfiammatorio di tutte le mucose. È ideale per la stitichezza grazie all’azione emolliente e lassativa. Esplica anche azione protettiva sulle mucose del tubo digerente, in quanto impedisce il riassorbimento delle sostanze che vengono a contatto con la loro superficie.
Proprietà:
- emolliente
- calmante
- lenitiva
- rinfrescante
- lassativa
- antinfiammatoria
- diuretica
“semina la malva, ma non mangiarla; essa è un bene così grande da doversi riservare al nostro prossimo, piuttosto che farne uso con egoismo per il nostro vantaggio” – Pitagora
Gli infusi

L’infuso è la preparazione ideale per le parti tenere della pianta, fiori e foglie, le più delicate, che vengono poste in un recipiente e sulle quali viene versata acqua bollente; dopo averle lasciate in infusione per un lasso di tempo che varia dai 5 ai 20 minuti.
Gli infusi di malva vengono usati contro:
- irritazioni della bocca,
- delle vie respiratorie aeree,
- tosse,
- catarro,
- stitichezza,
- gastriti,
- coliti,
- mal di stomaco,
- infiammazione intestinale,
- ascessi dentali.
In caso di infiammazione alla bocca e all’intestino:
Mettete in una tazza di acqua bollente un cucchiaio colmo della miscela delle seguenti piante:
50 grammi di fiori e foglie di malva,
30 grammi di fiori di calendula,
30 grammi di fiori di camomilla romana.
Lasciate riposare per 10 minuti, filtrate e bevete tre tazze al giorno lontano dai pasti.
In caso di ascessi dentali:
Mettete a bollire 50 grammi di foglie di malva in 3 decilitri di acqua per 15 minuti.
Applicate senza filtrare fra guancia e gengiva, alterando sciacqui effettuati con il solo del cotto.
Per risolvere problemi di catarri cronici:
Fate bollire 2 cucchiai di foglie di malva in un bicchiere di acqua per 10 minuti, quindi colate e assumete 3/4 tazze al giorno lontano dai pasti. Si può in alternativa impiegare un infuso ottenuto con 50 grammi di foglie di malva per un litro di acqua.
I decotti
Cos’è il decotto? è una bollitura che inizia a freddo, delle parti più legnose della pianta, come radici, steli, ramoscelli, che dura in media dai 5 ai 30 minuti, purché la cottura prolungata non alteri le proprietà benefiche della pianta stessa. I decotti in questo caso sono più efficaci rispetto alla tintura madre, sono particolarmente indicati per
impacchi e lavaggi decongestionanti, lenitivi, antinfiammatori e per applicazioni oculari nel caso di:
- ascessi dentali
- infiammazioni della bocca
- tosse
- mal di gola
- congiuntiviti
- irritazioni vaginali
Preparazione del decotto: 1 cucchiaio raso foglie e fiori di malva, 1 tazza d’acqua.
Versare le foglie e i fiori nell’acqua fredda, portare a ebollizione, spegnere il fuoco, coprire e lasciare in infusione per 5/10 minuti. Filtrare l’infuso e berlo al momento del bisogno.
Foglie e radici in cataplasma
Il cataplasma è un rimedio molto antico, è un impacco medicamentoso, composto da impasti di amidi, mucillagini, oli o argille, che si applicano, direttamente sulla pelle o racchiuse da garze di cotone.
La medicazione è calda, ed è il calore a permettere alle sostanze curative di penetrare nella pelle e di essere così assorbite.
Si usa il cataplasma in caso di:
- Varici e flebiti si può trarre giovamento applicando localmente direttamente sulla pelle le foglie di malva cotte.
- Come rimedio contro i foruncoli, possibile ricorrere alle radici della pianta due punti applicate calde sulla parete interessata non favoriscono la maturazione punto per la sua azione emolliente, antinfiammatoria e anti-arrossamento la malva si rivela indispensabile per risolvere i piccoli problemi di bellezza.
Impiego in cucina

In cucina le foglie di malva, appena spuntate, sono mangiate crude nelle insalate, oppure cotte nelle frittate, nelle minestre, nelle torte salate, nei minestroni con orzo o nei risotti. Sempre le foglie cotte, entrano come ingrediente nella preparazione di ripieni per polpettoni, polpette, ravioli.
Storia e linguaggio dei fiori
Nel linguaggio dei fiori e delle piante la malva simboleggia l’amore, la maternità e la comprensione materna.
Le contadine del secolo passato, mettevano dei fiori di malva nel corredo della sposa perché si diceva aiutassero a conservare la bellezza anche con l’avanzare dell’età.
Pitagora sosteneva che la malva dovesse essere mangiata ogni giorno per calmare le passioni e purificare la mente.
Cicerone ne era ghiottissimo, e Marziale oltre che usarla come antidoto alle sue notti brave, la consigliava a chi aveva problemi di stitichezza.
Orazio l’accompagna alla cicoria e Apicio la consacra nella cucina ricca, pur essendo cibo contadino e popolano, dedicandole due ricette.
Controindicazioni
L’uso della malva è controindicato in caso si soffra di ipersensibilità accertata verso uno dei suoi principi attivi.
L’ impiego continuo di mucillagini, può diminuire la capacità di assorbimento di farmaci che vengono assunti, nello stesso tempo, sotto forma di gocce o di sciroppi.
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